Cos’è la sifilide? Definizione
La sifilide è un’infezione a trasmissione sessuale causata da un batterio (Treponema pallidum), che penetra nell’organismo attraverso il contatto tra le mucose dei genitali, dell’ano o della bocca.
La malattia, chiamata anche lue oppure morbo gallico, nelle fase iniziale si localizza al punto d’ingresso ma in seguito se non trattata può diventare una malattia sistemica.
Sifilide trasmissione
Chi è a rischio? Epidemiologia
Dopo un periodo in cui la malattia sembrava scomparsa, negli ultimi anni il morbo gallico è riapparso in seguito all’abbandono del “sesso sicuro”: mancata protezione dei rapporti oro-genitali, rapporti occasionali con molti partner o con partner sconosciuti.
La sua ricomparsa è caratterizzata da un’associazione significativa con l’infezione da HIV (10-30%) che deve essere sempre esclusa con gli esami del sangue.
Sifilide sintomi
Sintomatologia e incubazione
Sifilide primaria
L’incubazione di questa malattia sessualmente trasmissibile dura circa un mese: dopo circa 20-40 giorni dal contagio, infatti, la sifilide può manifestarsi con una lesione ulcerata.
Sifiloma
La lesione ulcerata che si crea in seguito al contagio, è detta sifiloma. Il sifiloma si forma nel punto di ingresso del batterio (genitali, ano, bocca) ed è associato ad un ingrandimento dei linfonodi regionali.
Il sifiloma e i linfonodi non sono dolorosi e regrediscono spontaneamente dopo qualche settimana, passando talvolta inosservate.
Sifilide secondaria
Nelle forme non curate, dopo 2-4 mesi di benessere, compaiono lesioni sulla pelle e sulle mucose oro-genitali spesso accompagnate da stanchezza, perdita di appetito e/o di peso, mal di testa e talvolta disturbi della vista e/o dell’udito che durano alcune settimane-mesi e poi regrediscono spontaneamente.
Le complicanze tardive (cardiologiche e neurologiche) possono insorgere nelle forme mai curate dopo molti anni e sono da considerarsi eccezionali.
L’infezione può anche essere completamente “muta” poiché le lesioni passano inosservate o non compaiono in seguito all’assunzione di antibiotici per altri motivi. In questo caso la diagnosi viene eseguita con un prelievo di sangue e si parla di sifilide sierologica latente, da considerarsi comunque contagiosa nei primi 2 anni dal contagio.
Test sifilide
La diagnosi: come si riconosce il lue
La diagnosi clinica viene confermata dagli esami sierologici su sangue e nelle forme primarie dall’esame microscopico diretto in campo oscuro. In assenza di segni cutanei la diagnosi si pone dai soli esami del sangue (sifilide sierologia latente).
Alcuni esami (TPPA, CLIA etc) indicano l’infezione senza distinguere tra forme attive o pregresse e restano positivi anche dopo la guarigione.
Invece altri esami (VDRL, RPR) sono un indice di malattia attiva che col tempo si normalizzeranno.
Sifilide terapia
Come si cura la sifilide
La cura della sifilide consiste in un trattamento a base di antibiotici specifici, efficaci e sicuri somministrati con iniezione intramuscolare o con compresse nelle persone allergiche.
Fino alla fine della cura è bene evitare i rapporti sessuali.
Alcuni mesi dopo la fine della cura bisogna ripetere gli esami sierologici a conferma della guarigione clinica.
Come prevenire l’infezione? Prevenzione dalla sifilide
Questa tipologia di infezione che si può contrarre più volte nella vita e può essere evitata utilizzando il preservativo per ogni tipo di rapporto sessuale (compresi i rapporti oro-genitali).
È importante contattare le persone con cui si hanno avuti rapporti sessuali negli ultimi 3-6 mesi ed invitarli a farsi visitare perché potrebbero essere infetti a loro insaputa anche se non manifestano alcun sintomo. Il partner stabile va avvertito e invitato a farsi visitare perché potrebbe andare incontro a complicanze e potrebbe essere causa di una reinfezione se non trattato (effetto ping-pong).
Sifilide in gravidanza
Come influisce la malattia sulla gravidanza
L’infezione da Treponema pallidum può essere trasmessa dalla madre infetta al feto durante la gravidanza o al neonato al momento del parto con gravi conseguenze.
Il trattamento antibiotico riduce o annulla questo rischio se eseguito per tempo durante la gravidanza.
COSA FARE dopo la diagnosi
- Effettuare il test HIV raccomandato dal medico
- Avvisare i partner degli ultimi 3-6 mesi ed invitarli ad effettuare un controllo medico
- Astenersi dai rapporti sessuali fino alla fine della terapia al fine di evitare una re-infezione
- Effettuare gli esami sierologici secondo il calendario programmato dal medico
Sifilide immagini